domenica 27 giugno 2010

Scava e scava

Come sarà denominata la nostra era tra 10.000 anni?
Rifiutozoica?!

Il Cretaceo è famoso per i dinosauri, la nostra era lo sarà per la munnezza! Si proprio così, verranno ritrovate le nostre discariche, l'unica cosa che forse lasceremo al futuro.
Mi immagino gli archeologi che con pennello e cazzuola scaveranno tra pannolini fossilizzati e "boatte" di pomodori.
Commenteranno: Civiltà con un buon livello tecnologico, ma evolutivamente bassa.....
non abbiamo trovato documenti, tavolette, rotoli....tanti supporti rotondi ma di difficile interpretazione....dvd...ma cosa significherà?
Chi è capace oggi di leggere un disco da 5 pollici??.......
figuriamoci un dvd tra 10.000 anni se nessuno si preoccuperà di trascrivere tutta la conoscenza umana ogni volta che si cambia tipo di supporto....non ci sono più gli amanuensi.

manteniamo viva la cultura, vivi i libri, vive le menti....
salviamo la terra dalla munnezza, dal piattume che la mancanza di lungimiranza ci propone.

"non vogliate negar l'esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fa non foste a viver come bruti,


ma per seguir virtute e canoscenza".

lunedì 21 giugno 2010

L'Anima


Sin da bambini ci hanno detto che abbiamo un'anima ed è nostro compito, da bravi cristiani, di redimerla e salvarla.

ora mi chiedo: redimerla da che? e salvarla da che cosa?

un qualsiasi cattolico preparato non esiterebbe a rispondermi: "dal peccato originale!" e successivamente "dalla dannazione eterna!"


mmmmm!!!

siamo sicuri?
sentiamo che è proprio così?

io ho dei dubbi.

se, mio malgrado, da questo peccato originale ho ereditato la mia essenza umana-terrena allora devo dire grazie ad Adamo ed Eva.
L'esperienza terrena è splendida oltre che unica. Ora però si tratta di capire cosa sia l'anima per poterla redimere e salvarla.

A me nessuno mai lo ha spiegato chiaramente e seriamente. Dico seriamente perchè si è sempre parlato quasi di un essere sopranaturale che si è impossessato, per imposizione divina, del nostro corpo, senza chiedere il permesso e senza dirci neanche come si chiama. Ci dicono che è dentro di noi e dobbiamo scoprirla! quasi come in un gioco di nascondino: se la scopri allora salvi tutti, altrimenti dinuovo giù a contare e a cercare all'infinito. Bhé, penso che questa sia la dannazione, per fortuna non eterna visto che ci tocca farlo da vivi.

E poi a salvarla da chi? Dal giudizio di Dio? Ma Dio non è amore? e se è amore perchè ci nasconde la nostra anima? perchè ci fa impazzire per una vita alla sua ricerca, per poterci salvare prima che sopraggiunga la morte? E' un gioco sadico questo di Dio!
Mi hanno sempre detto che se mi comporto da buon cristiano salvo la mia anima; cioè, se ho ben capito, devo essere un buon cristiano per salvare un anima che non conosco; cioè il tutto senza sapere cosa sto salvando!?

Io non voglio un'anima a scatola chiusa!
voglio conoscerla prima, farla mia e sapere per cosa sto vivendo!!!

Dio non è così sadico e cattivo! questo è un dio degli uomini ottusi e privi di palle!
La pensiamo in questo modo perchè la consapevolezza di avere un anima che da sempre è con noi ci spavenza a tal punto di pensare che è un dono di Dio e che solo gli eletti potranno salvarla.
Sapere di avere un'anima che è parte integrante di noi e non un appendice nascosta ci mette in contatto con una dimensione cosmica che ci spaventa; l'anima è una responsabilità reale di ognuno e non un compito da svolgere altrimenti Papà si incazza e non ci fa uscire.
Noi uomini abbiamo il vizio di proiettare fuori di noi le nostre responsabiltà facendole diventare una imposizione, addiritura divina a cui, per timore della dannazione eterna, non possiamo dire di no, ma che ci pesano terribilmente, trasformando un Dio buono in un giudice spietato.
Noi uomini abbiamo il dovere di rendere immortale la nostra anima e non la benevolenza di Dio.
Dio, per chi ci crede, ci ha creati liberi in tutto e pertanto anche liberi di divenire immortali senza alcun giudizio: è una scelta di responsabilità che dobbiamo prendere!

Quindi bisogna prima conoscerla e costruirla un'anima per poterla salvare. Abbiamo tutti un'anima in potenza, si tratta poi di coltivarla e farla crescere affinchè non muoia con noi.

Non so bene di preciso come questo possa avvenire e penso anche per ognuno la via per tale crescita è diversa, ma ho una vita per capirlo e sara un'esperienza eccitante!

Buon viaggio a tutti!

giovedì 17 giugno 2010

Nell'Acqua

Ogni astrofisico pensa che la vita sia nata
con l’esplosione di una immensa e infinita granata
per i credenti nada, la Terra fu creata
da un essere supremo in meno di qualche giornata

Ebbene si, lascio che seguano libri di Genesi
anche se c’è chi si dilegua come Phil coi Genesis
i testamenti dispensano Nemesi ma
in fondo sono popolari più di Elvis in Tennessee

Jedi ( ?? ) credi a quelli là, o credi a questi qua
dimmi qual è la verità, chi la merita

La vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!
nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!

Sono un credente, eccome! Io credo a Poseidone
perchè se l’acqua scompare dopo un po’ si muore
io nella commedia della vita voglio recitare
anche una particella elementare come il positrone

Perciò non credo a quelli là, nè credo a questi qua
tu vuoi da me la verità, bè la verità

La verità non è là, la verità non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!
nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!
nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!

Ed io non seguo gli schemi di chi mi crede nato dagli atti osceni degli alieni
non credo nella cometa che fecondò questo pianeta in un colpo di reni
io venero Atlaua, Dio dell’acqua degli Atzechi
ti condanna se la sprechi, se ti ci anneghi e la neghi
se dici che te ne freghi, sedici mesi di siccità
e allora capirai che la vita non sta

Nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!
nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!

Ma nell’acqua..ma nell’acqua..

Nè là nè qua, ma nell’acqua
nè là nè qua, ma nell’acqua
la vita non è là, la vita non è qua, nè là nè qua, ma nell’acqua!

Ma nell’acqua..ma nell’acqua..

Rezophonic

mercoledì 16 giugno 2010

Gli Italiani


Inizio a nutrire seri dubbi sulla capacità, anzi sull'orgoglio di noi italiani.

Quello che sta avvenendo in Italia è a dir poco assurdo e folle, eppure avviene.
C'è un impoverimento culturale di primo ordine, e non mi riferisco ad una cultura di natura scolastica, ma civica e di impegno politico.
Già, politico; nel senso della "res politca" (si scrive così se ricordo bene), cioè della ricerca per il bene comune.
I nostri nonni, zii, hanno lottato per la nostra democrazia e per il nostro paese mentre noi lasciamo che i cosiddetti politici la trattino in questa maniera.

Però, facendo una riflessione, penso non sia colpa solo dei politici o della televisione se siamo ridotti in questo stato.

Mi spiego: se quando mangio una caramella in macchina getto la carta dal finestrino, non posso dire che le città sono sporche e che le amministrazioni non fanno nulla; io sono connivente a questa situazione, anzi, in moltissimi casi, la causa di tale stato.

Questa società di cui tanto si parla e che sembra una entità astratta e separata da noi, in realtà è frutto delle nostre scelte e delle relative azioni; in realtà è che non decidiamo con libertà, con la nostra libertà, con quella insita nella nostro SE e che non può portarci altro che verso il nostro e l'altrui bene.
Questo significa che non c'è qualcuno che limita la nostra libertà, ma siamo noi che dobbiamo imparare a scoprirla dentro di noi e ad usalrla per le nostre scelte.
La verità è che questo è un lavoro difficile e come tutti i lavori difficili non ci va di farlo, io per primo, e deleghiamo alla "società" (ovvero agli altri più furbi e con desiderio di potere) il compito.
Risultato: TV anestetizzante, giornali caotici e furieri di verità non provate ed alterate, musica preconfezionata, auto "sostitutive" (potere fallico: ce l'ho grosso come la mia macchina!!!), proprietà privata (parla tu che il minchiarile ti ascolta: sono tutto cazzi miei) e soprattutto una ideologia fallica: basto a me stesso.

Nella savana africana dove la lotta per la sopravvivenza è storia di tutti i giorni, c'è molto più equilibrio sociale che nel nostro paese!!

Comunque la storia insegna che i momenti evolutivi sono preceduti da grandi lotte e forse è arrivato il momento per noi di ricominciare a lottare, con lo sguardo verso il futuro e nelle mani il tesoro del nostro passato.

Io ci sto!

Buon viaggio.

sabato 12 giugno 2010

Le Locuste


Un tempo le locuste erano temute per la loro voracità e la capacità di seminare morte e distruzione ove passavano.
Oggi questo può essere assimilato agli uomini, in particolare a quelli del cosidetto primo mondo.
Noi del primo mondo consumiamo molto anzi troppo e in tutti i sensi, alimentare, energetico, ecc.
E tutto ciò senza un apparente motivo e con risultati sotto gli occhi di tutti.
Quello che veniva ritenuto un effetto dovuto alle privazioni subite in periodi difficili come la 2° guerra mondiale è oggi per me di difficile giustificazione.
Siamo andati oltre le reali necessità o il desiderio di rivalsa peraltro di circa due generazioni fa.
Siamo preda di un'ansia consumistica che non ha eguali.
Mi chiedo perchè devo comprare tre al prezzo di due se ne ho bisogno solo di uno, perchè devo riempirmi il carrello di 10 casse di acqua se me ne bastano due alla settimana e se vado tutte le settimane al supermarket?
Perchè devo spendere molto tempo prima di consumare? chi mi obbliga? quale guerra imminente o carestia ci chiede ciò?
Oggi andare in un ipermercato è roba da amanti del rischio estremo: non bisogna soffire di claustrofobia o attacchi di panico, bisogna avere la patente di guida spericolata con carrello, figli dotati di rilevatore satellitare di posizione e vista acuta anti truffa.
Ho nostalgia dei vecchi alimentari dove chi ti serviva conosceva i tuoi gusti e bastava un'occhiata per ordinare qualcosa.
Ma non solo in questo senso consumiano troppo.
Quando ero piccolo, il sabato era destinato al bagno in quanto l'acqua non sempre era presente al rubinetto (anni 70), eppure non puzzavamo e non avevamo dermatiti come oggi; l'acqua, non sempre presente, quando arrivava nel rione italia era considerata una manna dal cielo, oggi ci puzza berla!
Io da tempo bevo acqua del rubinetto, non puzza, non è velenosa e soprattutto non pesa oltre a costare molto, ma molto dimeno.
E non parlatemi di risparmio; andare negli ipermercati non fa risparmiare, anzi incentiva i consumi ipnotizzando le persone che dimenticano problemi economici, diete, colesterolo, pressione alta, ecc.
Se consideriamo l'assorbimento energetico di un ipermercato, allora possiamo considerare questi spazi come l'annullamento di qualsiasi politica di risparmio energetico, in tutti i sensi.
Come possiamo pensare di risparmiare se non risciamo a rinunciare alla doccia tutti i giorni, all'acqua minerale addirittura per il caffè, alla dispensa sempre piena, ai piatti e bicchieri in plastica pensando che non lavandoli si risparmia, ai tovagliolini di carta, alla passeggiata in auto o con la moto (meglio se senza casco), ecc.
Dobbiamo consumare meno e meglio, non solo l'energia elettrica, ma TUTTO, evitando di cadere in trappole consumistiche che fanno leva su senso di aggregazione ed individuazione e che si tramutano in dipendenze difficili da eliminare.
Io faccio pipi anche senza l'acqua rocchetta e digerisco bene anche senza l'acqua uliveto, perchè alla fine è solo acqua! benedetta, ma solo acqua.
Ridiamo alle cose il giusto valore e alle necessità il giusto spazio e ci sarà più posto per noi nella vita, perchè al momento esiste un solo essere: IL CONSUMO!
IO ESISTO perchè voglio dare alla Vita la possibilità di evolversi, non di consumarsi.

abbraccia la VITA





lei ci ha abbracciato da sempre.....

La scuola

Scuola (Eugenio Finardi)

Ci dicevano, insistevano, di studiare
che da grandi ci sarebbe stato utile sapere
le cose che a scuola andavamo a imparare
che un giorno avremmo dovuto anche lavorare.


E c'è chi è stato promosso, c'è chi è stato bocciato,
chi non ha retto la commedia ed è uscito dal gioco
ma quelli che han studiato e si son laureati
dopo tanti anni adesso sono disoccupati.


Infatti mi ricordo mi sembrava un po' strano
passare quelle ore a studiare latino
perché allena la mente a metter tutto in prospettiva
ma io adesso non so calcolare l'iva.


Io volevo sapere la vera storia della gente
come si fa a vivere e cosa serve veramente
perchè l'unica cosa che la scuola dovrebbe fare:
è insegnare a imparare


Io per mia fortuna me ne son sempre fregato
non facevo i compiti, non ho quasi mai studiato.
Ascoltavo dischi, mi tenevo informato.
Cercavo di capire ed adesso me la so cavare.


Perciò va pure a scuola per non far scoppiar casino,
studia matematica ma comprati un violino, impara a lavorare il legno,
ad aggiustar ciò che si rompe, che non si sa mai nella vita
un talento serve sempre.